sabato 16 marzo 2013

Grillo, “Il Nuovo che Ri-Avanza” di Nicola Maiello





Premessa dal Blog : “Non entro quasi mai, direttamente, su argomenti di natura meramente politica, ma consapevole del valore che avrebbe potuto apportare la persona che ha scritto tale articolo, mi son fatto propositore della cosa….Anche qui e come in generale piu’ volte abbiamo dibattuto in Finanza l’ “Emotivita’”, in questo caso del “Popolo Votante”, gioca un ruolo fondamentale….Buona Lettura.




La sera del 28 marzo 1994 l'Italia si ritrovò catapultata in uno scenario completamente diverso. I partiti della Prima Repubblica subirono un clamoroso ridimensionamento dovuto anche all'epocale inchiesta del pool di Milano in merito al complesso sistema di tangenti riguardante l'intero arco costituzionale. Un movimento politico nato in poche settimane dall'intuizione di un leader estraneo (almeno formalmente) alla politica riuscì ad ottenere il 21%, affermandosi come primo partito della Penisola. Detrattori e non, immediatamente, etichettarono Forza Italia come un partito personale o eversivo, nell'accezione che voleva questa entità come una novità assoluta, completamente estranea alla tradizione liberale, fondata sulla lealtà al capo e non nei confronti di un'idea o di un progetto. Storicamente questo fenomeno aveva avuto un predecessore che risultò essere una meteora nel panorama nazionale. All'alba dell'età repubblicana, dopo il ventennio mussoliniano, Gugliemo Giannini ebbe il merito di portare trenta parlamentari 'qualunquisti' all'Assemblea Costituente, ottenendo un successo certamente non paragonabile a successori simili, ma che aprì il sentiero a nuove rappresentazioni della politica. L'idea del movimento post bellico calò immediatamente di intensità e scomparve nell'arco di un decennio. L'impatto berlusconiano ha invece cambiato la storia culturale del paese, dominando un ventennio e rivoluzionando le pratiche di rappresentanza a più livelli. 
La forza mediatica ed il carisma dell'ideatore hanno consentito nei fatti che la sera del 25 febbraio 2013 l'Italia si ritrovasse con il Pdl (evoluzione di Forza Italia) col 22% dei voti e con una situazione analoga in fase di lancio. Il Movimento Cinque Stelle con lo stesso vigore, che fu dei berlusconiani ante litteram, è diventato il primo partito in Italia riuscendo a catturare i favori di un quarto degli elettori. Niente di nuovo. Leader carismatico, nessun dogma tipico dei partiti di massa tradizionali fortemente legati ad ideologie nette (Vedi Democrazia Cristiana e Partito Comunista), impatto comunicativo devastante attraverso la rete anziché il tubo catodico come all'alba del messaggio messianico berloscuniano e soprattutto l'invettiva contro il 'vecchio sistema' a favore del 'nuovo che avanza'. Il dubbio amletico attuale è quanto resisterà il Movimento Cinque Stelle? Avrà la forza di cambiare la cultura italiana come lo ha fatto in questi lustri l'imprenditore brianzolo? E soprattutto la selezione politica dei rappresentanti con quale criterio avverrà?
La critica di diversa matrice ha di fatto qualificato l'età berlusconiana come un vero e proprio 'Grande Fratello' nella scelta dei rappresentanti istituzionali. La mancanza di un partito strutturato alla vecchia maniera ha impedito il lavoro di filtraggio, che ha portato show girl e vecchie glorie della televisione degli anni '80 a posizionarsi sui seggi di Montecitorio e Palazzo Madama. Qual'è la differenza col M5S? Un sommelier che si candida a ministro dell'agricoltura è l'evoluzione di una politica diventata corrida, intesa nel senso corradiano. Si tratta della conseguenza più estrema dell'affermarsi del modello di Partito Pigliatutto, teorizzato alla fine degli anni '60 da Otto Kirchheimer. Lo stravolgimento del principio dell'universalità dell'eleggibilità costituisce il problema più importante del prossimo futuro. Ed è così che, come cantava Francesco De Gregori, 'la libertà come un chiodo tortura la democrazia'. Ci si ritrova a governare lo stato con sprovveduti senza colpe, spinti dal vento retorico di un cambiamento di chiaro segno gattorpardiano. Ecco perchè in Italia occorre rivedere il ruolo dei professionisti della politica, creare albi ad hoc e pensare che i rappresentanti del popolo debbano avere la conoscenza tecnica di un medico, di un avvocato o anche di un elettricista, ma ognuno nel proprio ambito. In politica non ci si improvvisa. Le metastasi hanno un decorso più lento ma ineluttabile. Ora che siamo nella condizione di malati terminali, non confondiamoci. Per curare un paziente occorre sempre un nosocomio e professionisti preparati. E' necessario stanare i santoni, che hanno saputo soltanto imporre le mani inutilmente, e non demonizzare l'istituzione del terapeuta. La politica ha ancora bisogno dei burocrati e dei finanziamenti per rinascere. 
 
 
Buon Sabato a Tutti





3 commenti:

  1. Angelo Vassallo Sindaco Pescatore: lo Stato siamo noi. Sono i paesi che fanno il Paese la vera ricchezza è il luogo in cui si vive.
    Io mi chiedo: quanti politici professionisti hanno tale percezione dello Stato? Quanti abbiamo piena coscienza di alimentare con il nostro quotidiano comportamento un sistema ingiusto? Condivido le tue riflessioni e sono in attesa di qualcosa di "imprevisto", non una legge perfezionata, che realmente ci possa cambiare. Adriano

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  3. Il vento del cambiamento mette sempre un po' disagio, è come camminare con delle scarpe nuove!

    Gli italiani stanchi, sfiniti, provati dai continui scandali politico-economici hanno deciso di dare fiducia a chi, anche senza esperienza, "promette" di seguire una linea di trasparenza.
    Certo, il Movimento 5 stelle è qualcosa che nello scenario politico italiano si presenta come un alieno, gli esponenti non hanno una preparazione politica...sono persone che ti ritrovi in supermercato o sul treno e che conoscono il prezzo di un litro di latte o quando costa oggi ripetto alla settimana scorsa un litro di benzina.

    Questo i politici "tradizionali" italiani lo sanno????

    Ora però mi chiedo : qual è la differenza tra i grillini e individui, "parlamentari" che hanno lunga esperienza politica ed hanno fatto le perggiori nefandezze a discapito dei cittadini ???
    Leggo : Un sommelier che si candida come ministro dell'agricoltura è l'evoluzione di una politica diventata corrida, certo...può esser vero ma vogliamo citare il partito dell'amore di Cicciolina?
    Vogliamo parlare di Bertolaso ( un medico ) a capo della Protezione Civile a gestire dissesti idrogeologici, terremoti, rischi vulcanici ed altre emergenze che con la sua preparazione c'entra poco e niente? Per quanto mi riguarda potevano anche mettere un giocoliere del Circo Orfei...hanno le stesse conoscenze in materia
    Volendo potremmo andare avanti con altri politici messi a sedere su poltrone e dietro scrivanie le cui competenze erano e sono pari a zero, i cui risultati sono ormai noti vista la condizione in cui il paese riversa.

    Non mi sconvolge di sapere che nel Parlamento Italiano ci siano persone comuni, persone che conoscono il valore del sacrificio, sanno cosa vuol dire fare economia e cosa vuol dire conquistare una laurea, frequentando corsi e studiando realmente sui libri e non andare in Albania o altri posti per comprarla e poter scrivere sul biglietto da visita il titolo di " Dott. " .

    Credo sia giunto il tempo di credere e incentivare il nuovo che arriva, i politici vengono visti come meretrici ormai vecchie che per attirare nuovi "consensi" iniziano ad esagerare con il trucco e vestirsi in modo più succinto...ma sotto rimane sempre il vecchio ed il marciume di una vita.

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