sabato 27 giugno 2015

Diario di un viaggio...per una volta , niente Finanza

...È' assurdo comprendere che la natura possa far più rumore di una metropoli affollata in orario di punta...
Un Rumore pulsante, continuo, costante, lento... Un Rumore che dagli alberi alle foglie, va al cuore quasi a volerti dire ... "Noi siamo qui e siamo più vivi di quanto non immaginate"
Nei giorni trascorsi di questa esperienza (in/solita-ria) il vento, nonostante ci fosse il Sole, non mi ha dato un attimo di tregua ma dopo un po' ho imparato a conviverci e a sentire nell'eco degli alberi, che con quel soffio si muovevano, una sorta di musica , di armonia. In montagna l'unica cosa che vedi muovere veloce sono le ombre delle nuvole sulla dorsale dei monti, per il resto tutto viaggia , cammina , in modo lento ...e il tempo è' come elevato al quadrato. Passeggiate, Sentieri, Dirupi, Colline, Pianure, tutto sembra essere nuovo , fermo li .... Mentre il Mondo corre..... Verso dove ? Verso cosa ?
Pensi alla legna per il fuoco che dovrà essere acceso di notte ad evitare che qualche "docile bestiolina" decida di attaccare la tenda . Pensi ad un riparo dove "fare dimora", che non sia troppo in prossimità degli alberi ( il vento potrebbe spezzare rami che cadrebbero sulla tenda - con il maltempo gli alberi fanno da conduttore e si rischia di restare carbonizzati con un fulmine).
Trascorri la giornata esplorando come un bambino e ti senti come se fossi il primo essere umano a metter piede in quei luoghi ...
Poi , il sole inizia a salutare , scomparendo dietro le quinte di una montagna e la luna riapre il sipario...ti preoccupi di non avere le batterie di ricambio della torcia , inizi ad udire rumori dal bosco, versi di animali che fino ad un attimo prima non avevi percepito, udito. Senti anche un singolo ramoscello spezzarsi. All'inizio il corpo, la mente, tende a contrastare tutto quel "sentire" , cerca di avere il controllo , poi , inizia ad assecondare il contesto e quasi quei rumori ti entrano serenamente nell'anima.
Il fuoco resta acceso.... L'umidità fa capolino e la temperatura scende bruscamente è' ora di entrare in tenda. Guardo verso la collina, dove nel pomeriggio, dopo aver reperito due arbusti dal bosco, ho posto una croce , quasi a volergli dire ... Veglia su di me . Mi affido a Lui , un'ultima preghiera e poi la stanchezza domina i sensi. Il vento mi sveglia più di una volta , ma la notte continua , fin quando le prime luci dell'alba insieme con le stelle ancora li , tornano ad illuminare il pianoro. È' un'opera d'arte , la più bella che abbia mai potuto ammirare , perfetta nella sua maestosità , dolce nel suo essere indifesa, affettuosa nel donarti ristoro senza chiederti nulla....

Queste le mie emozioni , questi i miei attimi fatti di tanti km a piedi , di legna da cercare nel bosco, di sanguinamenti per una pietra troppo appuntita, un ramo troppo scheggiato  o le scarpe che ti impongono di fermarti. Queste le mie tracce, per qualunque passante si trovasse a leggerle , ma per uno in particolare , mio figlio. Quando sarà grande, talvolta dovrà vedere del papà il lato duro , talvolta il lato morbido, talvolta la sua anima. Quest'ultima la troverà anche qui, tra queste righe e spero che un giorno, quando sarà grande, questo viaggio lo si continui insieme.

Vaya con Dios
Nicola

Ps : per i pastori locali che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nella loro semplicità , campo braca , il luogo dove ho messo tenda, è' "Campu' Ra'". :-)