mercoledì 30 gennaio 2013

Finanza Etica

 
La crisi che stiamo vivendo è un insieme di crisi diverse: finanziaria, ambientale, sociale, culturale e politica. Tra le sue cause patologiche c'è lo sviluppo distorto a partire dai primi anni 90 della finanza mondiale. Spinti da leggi sempre più permissive, approvate da politici accondiscendenti, i mercati finanziari si sono sviluppati in modo incontrollato: da un'economia basata sulla produzione si è passati progressivamente a un sistema basato sempre di più sul debito.

La produzione di danaro per mezzo di danaro ha preso il sopravvento sulla produzione di denaro basato sullo scambio di merci e servizi. Il mondo si è finanziarizzato. E la finanza speculativa, insieme al suo sistema di regole sbagliate, ha permesso uno spaventoso sviluppo dei cosiddetti "titoli tossici" la cui quantità, secondo stime della Banca mondiale, equivale oggi a 13 volte il prodotto Interno lordo mondiale. Carta che produce carta, in un mondo finanziario allergico a ogni controllo, finalizzato solo alla speculazione e alla ricerca esclusiva del profitto, indifferente a un'equa distribuzione del reddito, che impone una seria riflessione sul rapporto tra finanza ed etica.

Perché se ne parla? Perché  credo che questo argomento debba essere presente nell'imminente campagna elettorale. Non possiamo trascurare grandi questioni come un rapporto più diretto ed autentico tra economia e finanza - soprattutto da chi individua priorità nei comportamenti eticamente responsabili e nella lotta alle disuguaglianze. La questione etica, tra l'altro, si ripropone al centro dello sviluppo: basta pensare ai nuovi strumenti quali
il microcredito o l'utilizzo dei cosiddetti "capitali pazienti" che possono essere investiti in attività innovative come il recupero delle terre per coltivare agricoltura biologica o nelle energie rinnovabili. Possono essere le nuove sfide di una società in costante e continuo cambiamento.

Chi fa della lotta alla povertà una scelta che interpella gli stili di vita, che pone l'accento sui diritti di cittadinanza, sul superamento dell'assistenzialismo e su un welfare davvero equo, nel dibattito politico deve per forza inserire come prioritario tra le scelte strategiche il rapporto tra etica e finanza. Società civile e mondo politico dovranno mettersi insieme per tradurre queste istanze di cambiamento in proposte di legge, in regolamenti, in discipline capaci di definire le nuove architravi dell'economia del futuro.

lunedì 28 gennaio 2013

Animal Instinct


A volte il comportamento di una parte o di un gran numero di soggetti esce da modelli propriamente razionali per l'intervenire di fattori psicologici o per l'errata percezione delle informazioni a disposizione. - istinto gregario: tecnicamente è definito come la tendenza a seguire la massa e ad adattare il proprio pensiero all'opinione prevalente. Una buona regola per discernere se si è in presenza di questo fenomeno è di valutarne la diffusione a livello di mezzi di comunicazione. Quando di un argomento iniziano a parlarne i non addetti ai lavori è il caso di iniziare a preoccuparsi seriamente?.

- distorsione da autoattribuzione: gli esperti la definiscono la tendenza ad attribuirsi il merito di un evento favorevole anche se in realtà le cose non sono andate così. Questo fenomeno è pericoloso soprattutto per i neofiti dell'investimento: se la prima operazione va a buon fine si è portati a credere di essere dei maghi della finanza mentre probabilmente si è trattato di semplice fortuna; se associata a casi di istinto gregario la distorsione da autoattribuzione può diventare ancora più pericolosa perché colpisce di solito una platea più vasta e nello stesso intervallo temporale
 
 
- distorsione della rappresentazione: è definita come la tendenza a immaginare parallelismi fra eventi che appaiono simili ma che sono in realtà profondamente diversi.
 
- dissonanza cognitiva: gli psicologi la descrivono come la predisposizione ad ignorare le informazioni che non corrispondono alla propria visione del mondo. Questo fenomeno colpisce prevalentemente le persone più sicure di sé o comunque tutti quelli che si definiscono esperti in un determinato campo o settore e che, basandosi su modelli di analisi collaudati, si fidano ciecamente delle indicazioni di questi ultimi, ignorando le informazioni che provengono dal mondo esterno. Anche in questo caso viene in aiuto, a livello di esempio, l'esperienza della bolla Internet del 2000 quando, pur in presenza di un mercato in rapido deterioramento e di notizie di bilancio negative da parte delle società del settore, molti analisti continuavano ad emettere indicazioni di acquisto positive sulla gran parte dei titoli.


Questi comportamenti sono piuttosto generali e possono essere applicati agli investitori più o meno professionisti così come ad altri individui in contesti differenti (psicologia generale); entrando più nello specifico dei comportamenti in presenza di investimenti finanziari si segnalano invece:
- avversione alle perdite: nella psicologia dell'investitore medio è visto come estremamente negativo chiudere una posizione in perdita per questo si preferisce mantenere in portafoglio titoli anche con prospettive future negative invece di liquidarli. In questo caso il prezzo di acquisto diventa la discriminante delle decisioni future mentre in realtà solo i costi futuri (e differenziali) sono rilevanti ai fini delle decisioni di investimento. L'avversione alle perdite produce danni sul medio lungo periodo nel portafoglio degli investitori e, se associata alla dissonanza cognitiva vista prima, paralizza gli investitori impedendogli di vendere azioni che difficilmente sarebbero disposti a comprare.
 
- ancoraggio: è la tendenza delle persone, di fronte a decisioni complesse, di formarsi un numero o punto di riferimento sulla base del quale effettuare le proprie scelte. Può essere lo stesso prezzo di acquisto, per chi ha già i titoli in portafoglio; oppure si tende a prendere l'andamento passato di un'azione e un valore di questo (minimo, massimo, media di un periodo) come riferimento per le proprie decisioni. Di solito l'ancoraggio è più facilmente utilizzato da chi fa uso dell'analisi tecnica (con osservazione dei trend passati) con i relativi rischi di distorsione della rappresentazione visti in p re cedenza.
 
Tutto sommato rimaniamo degli animali e talvolta gli istinti ci portano a commettere errori soprattutto in ambito Finanziario....La ragione in Finanza e' l'unica salvezza.

domenica 27 gennaio 2013

Flash.....e' il caso di fermarti almeno per mezzo secondo.

Frenare la speculazione e gli scambi ultraveloci che dominano i mercati. E’ questo l’obiettivo che si è posto la commissione affari economici e monetari dell’Europarlamento (Econ), che ha approvato il testo emendato della nuova direttiva Mifid sui servizi finanziari e il relativo regolamento (Mifir). E’ stato così colpito in modo deciso il trading ad alta frequenza, noto anche come high frequency trading. Questo sistema di investimento ha raggiunto ormai più del 40% del totale degli scambi sulle borse europee.
Secondo gli addetti ai lavori, gli scambi ultraveloci sono la causa dell’eccessiva volatilità presente da qualche anno sui mercati finanziari. L’emendamento impone di mantenere una posizione aperta da poco sul mercato per almeno mezzo secondo, o 500 millisecondi. Se questo emendamento sarà definitivamente confermato, verrà inferto un colpo mortale al sistema di high frequency trading. Questo sistema di investimento è caratterizzato da contrattazioni ad altissima velocità, gestiti attraverso computer e sulla base di algoritmi.




 


Per non dimenticare....

Dalla speculazione alla resurrezione

L'inizio e l'auspicata fine....
 








sabato 26 gennaio 2013

http://it.finance.yahoo.com/

http://www.borsaitaliana.it/azioni/azioni/azioni.htm

http://www.ilsole24ore.com/

http://www.milanofinanza.it/

http://www.finanzaecomunicazione.it/

http://www.gennarodauria.com/

Quest'ultimo la sintesi di tutto il resto :)




Il primo insegnamento della Finanza comportamentale....e' governare gli istinti.. in questi due grafici e' sintetizzato il comportamento degli individui e come puntualmente commettono errori nel gestire il Timing Finanziario ottimale..."Un investitore razionale compra sempre sui minimi e vende sui massimi"....e non come accade nei grafici...

Da dove tutto ha avuto inizio...Nel lontano 2008...(Skynet diede l'ordine di Terminare i mercati)
Qualora lo si ritenga piu' opportuno degli attuali metodi adottati potremmo perseguire due strade per rivalutare, da un lato il dollaro e dall'altro dare comunque spessore alla valuta euro...

1) Sostituire Bernanke con Zio Paperone

2) Costruire in Europa lo stesso edificio che Zio Paperone aveva per sé ...dove i soldi entravano soltanto...


....Le immagini rendono l'idea. ?
Siamo sulla strada di Damasco o sulla rotta del Tracollo ?
Anno Domini 2013...scongiurata la Fine del Mondo ci apprestiamo a valutare i devastanti danni che saranno causati dai  "Guru","Santoni" della Finanza, che per anni hanno utilizzato in maniera scellerata strumenti di Morte quali i Derivati...Nell'attesa che il tutto si compia io continuo a seguire questo distorto mondo della Finanza dove tutto e'  profondamente alterato, ma altrettanto entusiasmante...Lasciate ogni speranza o voi che entrate...